Cattive notizie per il manifatturiero in Italia, che sembra portare solo numeri negativi e una conseguente retrocessione dell’economia del Paese. Il miglioramento resta un miraggio e un’illusione incentivata dai nostri politici, mentre i dati parlano chiaro. I risultati peggiori, seppur non ancora del tutto certi, sono stati registrati nell’agosto 2016, facendoci retrocedere all’inizio del 2015, quando l’indice PMI non se la passava proprio bene.
Il pericoloso calo del manifatturiero italiano
Il PMI italiano continua a perdere punti, deludendo le aspettative che lo vedevano crescere, anche se non di molto, o, perlomeno, rimanere stabile. E, invece, non solo il manifatturiero italiano cala, ma lo fa alla grande regredendo sotto i 50 punti e indicando, così, un peggioramento netto della situazione economica del Paese. Mettendo in chiaro i numeri, l’indice PMI relativo ad agosto ha registrato il raggiungimento dei 49,8 punti negli ultimi 20 mesi, a dispetto dei 51,2 precedenti.
Anche se la situazione non faceva prevedere un risultato tanto positivo, nessuno, tantomeno le banche, si aspettava che i numeri sarebbero stati inferiori alla soglia dei 50 punti, sperando solamente nella perdita di qualche decimale. Da questo risulta una minore richiesta nel mercato, con una riduzione degli ordini nelle aziende che hanno registrato un calo dell’occupazione.
Quindi, altro che ripresa, trovandoci in penultima posizione nell’indicatore del PMI dei Paesi europei, subito dopo la Grecia, che, perlomeno, è riuscita a mantenersi appena sopra i 50 punti. Subito sotto di noi si trova la Francia, che ci ha risparmiato, per un pelo, l’ultima posizione, non riuscendo, comunque, a evitarci la delusione.
Anche se i Paesi dell’Europa si trovano un po’ tutti nella stessa situazione, ciò non basta a rincuorarci e dovrebbe spingerci a prendere delle misure effettive per migliorare la situazione o, quantomeno, mantenerla stabile, invece che andare peggiorando.
Ricordiamo che simili risultati non si ottenevano dalla fine del 2014, quando il manifatturiero in Italia aveva subìto un momentaneo picco che sembrava essersi ripreso, tra alti e bassi, nel corso del 2015, annullando ogni risultato positivo con quest’ultimo riscontro. Ora non resta che sperare nei dati ancora assenti di aprile e giugno, che potrebbero regalare al manifatturiero italiano quei punti percentuali mancanti per raggiungere quota 50.