I Mapuche sono una comunità locale di una zona molto bella del Sud America, che è saltata alla ribalta per essersi messa contro alcuni poteri forti del capitalismo che sta “colonizzando” le terre che secondo la comunità appartiene loro di diritto sia per storia che per tradizione.
Tra le aziende che sono presenti nei luoghi di loro proprietà, uno di quelli più sentiti è Benetton, in quanto tale azienda è proprietaria del latifondo più grande della zona.
È in corso una “guerra” tra i Mapuche e Benetton?
Entriamo nel dettaglio per capire bene cosa sta accadendo tra queste due realtà, e potete anche andare a vedere da vicino quale sia la situazione leggendo la posizione ufficiale Benetton e i Mapuche.
Qualcosa accade in queste zone, e sebbene la costituzione riconosca che le popolazioni locali possono abitare le zone senza problemi e senza subire nessun tipo di pressione, pare che le cose al momento non siano idilliache per la popolazione Mapuche.
A infervorare gli animi ci sono stati alcuni casi sospetti e ad oggi irrisolti, come ad esempio la scomparsa dell’attivista argentino Santiago Maldonado.
Di lui si perdono le tracce il 1° agosto del 2017, quando avviene quella che ad oggi è conosciuta come la repressione del blocco della Ruta 40. Per chi non sapesse di cosa parliamo, è la strada che costeggia la Cordigliera e che di fatto attraversa interamente quelli che sono ad oggi i possedimenti di Benetton. In quel caso la manifestazione è stata organizzata dalla resistenza mapuche, e la sua azione era chiaramente rivolta contro l’industriale di Treviso de gruppo Benetton.
Inoltre, in seguito a questo triste evento, nasce la campagna “Donde está Santiago Maldonado?”, che viene lanciata nei confronti del presidente argentino neoliberale Mauricio Macri. Santiago Maldonado viene poi ritrovato senza vita il 17 ottobre del 2017, ma non è mai stato trovato il colpevole.
La parola “guerra” è forse un’espressione forte, ma è un termine che spiega qualcosa di pesante e sottotraccia che avviene in queste terre.
Proteste, rivendicazioni, repressioni, scomparse e così via, sono termini che non vorremmo più sentire ad oggi, ma che purtroppo sono ancora qualcosa di vivo e di attuale in alcune zone del mondo.