Tronchetti Provera e Marchionne: due manager a confronto

Insieme a Montezemolo, Marco Tronchetti Provera e Sergio Marchionne costituiscono probabilmente il trittico di manager italiani più famosi e discussi dell’ultimo ventennio (se si escludono ovviamente quelli che si sono dati alla politica, come Berlusconi).

Nello specifico, Tronchetti Provera ha incrociato più volte la sua strada umana e professionale con il compianto AD di FCA, permettendo la maturazione di un rispetto reciproco che è stato espresso dal manager milanese anche all’indomani della morte del chietino, quando Tronchetti Provera ha definito Marchionne “una persona vera, diretta, chiara, che credeva nel nostro Paese”.

E non deve sorprendere se fra i due, nonostante all’atto pratico si tratti di competitor, scorresse stima e buon sangue, anche in virtù dello spirito sportivo che li accomunava: uno alla guida della holding a cui faceva capo la Juventus, l’altro tifoso e amico intimo del presidente interista Massimo Moratti.

Entrambi laureati in università di prestigio (Tronchetti Provera alla Bocconi di Milano, Marchionne alle University di Toronto, York e Windsor), entrano nel mondo dell’industria seguendo strade differenti.

Subito dopo la laurea, Tronchetti Provera fonda laSogemar, società che si occupava prevalentemente di logistica e dalla cui liquidazione otterrà l’ingresso nel board di Pirelli. Marchionne esercita invece per alcuni anni le professioni di commercialista, avvocato, contabile e procuratore legale fino a quando nel 2003 lo stesso Umberto Agnelli lo designa come membro del CDA di Fiat.

Da allora, entrambi hanno percorso il comune sentiero di dare alle società di pertinenza smalto e valore a livello internazionale, senza dover rinunciare a rebranding, vendite, fusioni e cessioni. Basti pensare all’operazione colossale che nel 2009 ha portato FIAT, con a capo Marchionne, ad acquistare l’americana Chrysler dando così vita al colosso automobilistico di FCA; o ancora alla vendita di Pirelli da parte di Camfin (società controllata da Tronchetti Provera) ai cinesi di ChemChina, che ha dato alla compagnia dalla lunga P un nuovo posto di rilievo nel mercato mondiale degli pneumatici.

Istrionico e sempre sopra le righe l’abruzzese, mai troppo sbottonato il lombardo, Marchionne e Tronchetti Provera sono stati per oltre vent’anni sinonimo dell’Italia manageriale che ce l’ha fatta.